Pieno di entusiasmo per il portiere nerazzurro, ospite dell’assessore Palladinetti e del Premio Marciano
E’ stato un successo, come da previsioni. L’incontro tra Stefano Mammarella e gli alunni dell’istituto comprensivo “M. Buonarroti” di Ripa Teatina, che si è svolto questa mattina nella palestra della scuola della cittadina della provincia di Chieti, è terminato con una scena ormai abituale: il portiere dell’AcquaeSapone Unigross e della Nazionale sommerso dai giovani studenti a caccia di un autografo e di una foto ricordo.
L’incontro, organizzato dall’assessorato allo Sport del Comune di Ripa Teatina, faceva parte delle iniziative collaterali del Festival “Rocky Marciano” e della promozione del concorso letterario “Rocky Marciano – storie di sport”. Il sindaco di Ripa, Ignazio Rucci, e la dirigente scolastica, Angela Potenza, hanno portato il proprio saluto ai ragazzi e all’ospite illustre del giorno, poi il giornalista del quotidiano Il Centro, Rocco Coletti, con l’assessore Gianluca Palladinetti e lo scrittore Peppe Millanta hanno portato avanti la piacevole chiacchierata con Mammarella, accesa dalle tante domande dei ragazzi della scuola di Ripa Teatina.
Alcuni video proiettati hanno mostrato le più belle parate e le grandi vittorie di squadra e individuali conquistate da Mammarella negli anni, fino all’ultima, la finale di Coppa Italia dello scorso 25 marzo. Qui il gigante buono del futsal mondiale si è emozionato e non ha saputo trattenere le lacrime, quando l’assessore Palladinetti ha ricordato la sua corsa verso la famiglia sugli spalti del Palafiera dopo aver parato i tre rigori in semifinale contro il Napoli. Grandi applausi di fronte al momento di spontanea commozione del campione nerazzurro, un bambino si alza e lo rincuora: “Dai, non avere paura…”, gli dice, strappando a tutti una risata.
Mammarella ha ricordato ai ragazzi le sue origini, i suoi sacrifici, gli infurtini e il recente intervento alle ginocchia, gli inizi della carriera e i lavori svolti prima di diventare un big dello sport internazionale: “Lo sport lo amo fin da quand’ero bambino, forse allora lo amavo ancora di più perché era passione, spirito di gruppo, tempo passato gli amici. E’ importante praticarlo e farlo con impegno, così come lo studio e la vita a scuola”, ha detto ancora il portiere, premiato nel 2014 come sportivo abruzzese dell’anno con il Premio Rocky Marciano.