La stella brasiliana della Juventus sfoggia una maglia dell’AcquaeSapone Unigross prima della gara con il Verona
Anche il campione brasiliano della Juventus Douglas Costa ha festeggiato la qualificazione dell’AcquaeSapone Unigross alla finale scudetto sfoggiando una maglia della società della famiglia Barbarossa prima della gara di oggi pomeriggio contro il Verona.
La squadra di Pérez ha conquistato proprio tutti. Ieri sera a Rieti ha mandato in visibilio la folta delegazione abruzzese presente al PalaMalfatti, oltre alle migliaia di amanti del futsal incollati alla tv, con una prestazione maiuscola.
La vittoria per 4 a 1 nella seconda semifinale, dopo il 3 a 1 dell’andata, ha riportato Murilo e compagni in finale dopo l’unico precedente datato 2013/2014 (tricolore perso in gara-5 contro la Luparense), la stagione in cui arrivò la prima Coppa Italia nella bacheca del club a Marina di Città Sant’Angelo.
Protagonista Edgar Bertoni, 36 anni, che si è sbloccato in questi play-off proprio a Rieti, segnando su punizione il primo gol che ha spianato la strada al successo e ha riscattato il suo errore dal dischetto dell’andata. Quando c’è aria di finale scudetto, il campione di Belo Horizonte sale in cattedra: per il gigante nerazzurro sarà la nona finale scudetto consecutiva della carriera (già 5 i tricolori cuciti sul petto con la Marca, due volte, l’Asti e la Luparense, due volte).
La serie delle finali comincerà lunedì 28 maggio e terminerà, in caso di arrivo a gara-5, lunedì 11 giugno. Una lunga sfida di battaglie che capitan Murilo e compagni giocheranno tra il grande palcoscenico del Pala Giovanni Paolo II di Pescara e il Veneto, contro la vincente tra Came e Luparense (questa sera il ritorno dopo il 5 a 1 dei Lupi all’andata).
“E’ una gioia immensa tornare in finale dopo quattro anni – ha detto Murilo, 29 anni, undici dei quali spesi con la maglia nerazzurra degli abruzzesi addosso – , sono cresciuto qui in Italia con questa maglia e questa società, che mi ha dato tanto e ci dà tanto ogni giorno. Essere in finale è una grande soddisfazione per tutti, poi le finali vanno giocate. Noi proviamo a vincere sempre. Ricordo ancora la delusione di quattro anni fa: arrivammo all’ultima partita, la quinta, davanti al nostro pubblico, andammo in svantaggio di tre gol e poi riuscimmo a rimontare, ma non bastò per cucirsi lo scudetto sul petto. Adesso ci riproviamo. Il nostro segreto? Il gruppo: forte, unito, sta bene insieme e ognuno di noi dà la vita anche se gioca per un minuto. Faccio i complimenti al Rieti e al suo pubblico: è stata una semifinale bellissima”.