Per qualche tempo il suo gol al Mondiale Under 17 è stato il più veloce della storia del calcio. Fabinho, che ha iniziato giocando a calcio prima di abbracciare il futsal, aveva beffato con un pallonetto il portiere della Nuova Zelanda con la maglia del Brasile dopo soli nove secondi. Un record che ha resistito fino al 2013, quando il tedesco Podolski ha segnato all’Ecuador superando il nuovo pivot dell’Acqua&Sapone Unigross per pochi centesimi.
Cresciuto nell’Internacional di Porto Alegre, in cui è cresciuto giocando per undici stagioni, ha scelto poi di passare al futsal con la Age, la società di Guaporè, la sua città.
Fabio Rodrigues da Silva, 29 anni (nato il 17 marzo 1990), nuova ala pivot nerazzurra, ieri in sede per mettersi in posa con la nuova maglia numero 29 e oggi per la prima volta con i suoi nuovi compagni alla cena di Natale organizzata dalla società del presidente Barbarossa. Poi comincerà il conto alla rovescia per il rientro sul parquet. Al momento una lesione muscolare lo tiene fuori. Aveva saltato le ultime partite con la Colormax Pescara, salterà anche quella con il Kaos Mantova e forse la prima di ritorno contro l’Arzignano. Bellarte potrebbe averlo a disposizione dalla seconda settimana di gennaio. “Sto bene, vado in palestra e corro: tra due settimane spero di essere a posto per fare tutto. Il numero 29? Il mio numero preferito da sempre è l’11, ma spesso lo trovo occupato, così ho puntato sul 2+9…”.
“Sono molto contento di essere entrato in questo scambio tra le due società – ha detto Fabinho – . Per me è un punto di ripartenza, per puntare al massimo nella mia carriera. Non vedo l’ora di cominciare ad allenarmi con i ragazzi. Conosco tutti nel roster. Spero di ottenere il meglio possibile da questa esperienza. Tre anni fa, quando sono venuto in Italia, sognavo una chance del genere. Era il mio obiettivo far parte di una squadra così importante, che puntava a vincere su tutti i fronti. E’ una grande opportunità, voglio fare bene e cercare di vincere tutto con questa squadra”.
Quarta stagione in Italia, tanti gol segnati ovunque abbia giocato: 46 finora in tre campionati e mezzo di serie A. Ora le sue prodezze le sogna Bellarte per aggiungerle ad un attacco già atomico così com’era. “Il primo anno a Imola, poi a Cisternino, al Civitella e nei primi mesi della stagione al Pescara ho sempre cercato di contribuire alle fortune della squadra e non al risultato personale. Voglio continuare a fare bene, a crescere, con l’aiuto dei compagni e dello staff. Sono felice, e per me questo è molto importante”.
Se nelle esperienze precedenti aveva minutaggio abbondante e doveva essere da guida e chioccia per i giovani, adesso in nerazzurro dovrà puntare all’eccellenza per ritagliarsi spazio quando sarà gettato nella mischia: “Questo è quello che volevo da sempre: competere. Nel calcio ho imparato a sudarmi il posto: eravamo in trenta, giocavano in undici. Sono abituato a dare tutto quando vengo chiamato in causa. Sono felice, essere all’Acqua&Sapone mi aiuterà ad alzare il mio livello. Ma non sono qui per prendere il posto di un compagno di squadra, voglio alzare il livello del gruppo e dare il massimo in ogni occasione che mi verrà data. Questa è la strada per vincere”.