L’AcquaeSapone Unigross archivia la Coppa Italia e guarda avanti: sabato arrivano i veneti al PalaSantaFilomena
La Coppa Italia è già un pezzo di storia. Brilla in sede a Marina di Città Sant’Angelo, assieme agli altri trofei. Ma l’AcquaeSapone da oggi entra nel futuro.
Tino Pérez riprende gli allenamenti al PalaSantaFilomena e mette nel mirino l’Arzignano, sabato prossimo ospite dei nerazzurri per la terzultima gara di serie A (biglietti a 8 euro, 4 euro i ridotti, omaggio under 12).
La mentalità del coach di Toledo è questa: mai cullarsi sugli allori. Così, in pochissimo tempo, ha inciso il proprio nome nella storia del calcio a cinque italiano, portando l’AcquaeSapone Unigross alla ribalta internazionale.
Dopo il triplete del 2018 – scudetto, Coppa Italia e Supercoppa – e una qualificazione alle Final Four di Champions sfiorata a novembre in Repubblica Ceca, ecco il primo sigillo del 2019: la Coppa Italia bis, vinta davanti ai 4mila spettatori di Faenza e alle telecamere di Sky Sport che per la prima volta ha trasmesso il futsal nel suo canale dedicato al grande calcio (la finale è stata vista in tv da una media di 60mila utenti).
Una missione possibile alla vigilia, ma durissima, avendo tutti i riflettori addosso e la fame delle rivali, agguerritissime, Pesaro, Rieti e Napoli, pronte a tutto per fermare il ciclo vincente del club abruzzese.
“Non era scontato ripetersi – dice subito Pérez – . La prima volta è molto difficile, ma la seconda, anche consecutiva, è ancora più complicato vincere. Il fattore sorpresa, che poteva esserci un anno fa, ora non c’è più. Noi conosciamo come giocano gli avversari e viceversa. In un torneo così importante, così mentale e psicologico c’è bisogno di tre partite molto molto buone. E noi l’abbiamo fatto. Anche in una finale molto equilibrata, in cui il primo che avrebbe segnato avrebbe potuto vincere, anche rischiando poi contro il portiere di movimento. Sapevamo che sarebbe potuta andare così in una finale di Coppa Italia contro una squadra così forte”.
Un successo in finale contro il Pesaro legittimato soprattutto da un primo tempo magistrale, in cui Murilo e compagni hanno dominato la scena, mancando però il gol a più riprese. Diversa la ripresa, con i marchigiani più cattivi nella ricerca del gol e pericolosi in diverse occasioni: “Nel primo tempo abbiamo fatto qualcosa in più noi in attacco. Il loro portiere ha fatto un po’ di lavoro in più, noi abbiamo corso tanto mentre loro hanno giocato soprattutto con palle lunghe. Abbiamo sofferto invece nel secondo tempo, da situazioni come i calci d’angolo e situazioni particolari. Ma quando giochi contro una squadra forte come il Pesaro, con grandi giocatori ed un grande allenatore, dei momenti di burrasca devi metterli in conto, sono normali”, prosegue Pérez.
L’ha decisa Cuzzolino, come in Supercoppa a novembre. Il coronamento di un percorso fatto di lavoro, pazienza e grande capacità empatica del coach di Toledo, che ha integrato l’argentino nel suo sistema giorno dopo giorno: “Lui, ma anche Avellino ed Ercolessi, i giocatori nuovi, dovevano adattarsi e apprendere, sia in difesa e in attacco. Era una pressione non riuscire ad arrivare subito. Dopo qualche mese, aveva dei dubbi, ma adesso sta lavorando molto bene”.
I tifosi pensano già ai play-off scudetto che scatteranno il 1° maggio prossimo: “Pensiamo ai play-off? No, ora pensiamo solo alla prossima partita, quella di sabato prossimo contro l’Arzignano”. Appuntamento al PalaSantaFilomena, sabato alle 18:30, con la Coppa Italia in campo a disposizione dei tifosi per selfie e foto ricordo.