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“Vi racconto la mia quarantena”: una giornata in casa con Lucho Avellino

“Cucino, leggo libri e mi alleno, ma quanto mi manca il caffè con Angelo al Palarigopiano…”

Da sempre abituato alla quiete domestica, Luciano Avellino sta vivendo solo in parte l’isolamento nel suo appartamento di Città Sant’Angelo. Senza dare battaglia sul parquet, le sue giornate sono monche, ma in casa rimedia dedicandosi agli hobby e alle persone più care, alle quali nel ritmo frenetico della normale routine non riesce sempre a dare la giusta importanza.

“Le giornate in casa le passo in modo molto tranquillo, sono uno a cui piace stare a casa e anche prima di questa quarantena, tranne che per allenarmi o per fare qualche passeggiata, ci passavo tanto tempo dentro, per questo non soffro tanto questa situazione. La mia compagna? Per stare con Giulia dovrò attendere ancora un po’: è tornata da Londra, dove lavora, e ora sta facendo la quarantena nel suo domicilio di residenza, quindi fino alla settimana prossima non potrà spostarsi”, racconta il 31enne difensore argentino.

Avellino ci porta a casa sua per capire come ha organizzato le sue giornate: “Mi sveglio presto, al massimo per le 9, mi preparo la colazione e la faccio con Giulia in videochiamata. Lei lavora da casa, quindi si può fare. Finita la colazione, sistemo un po’ tutto in casa e approfitto per leggere qualche libro che in passato avevo abbandonato. Sto terminando “Padre ricco padre povero” (di Robert Kiyosaki)”.

Veniamo al momento clou della giornata: “Alle 12 e 30 preparo il pranzo: in questi venti giorni casalinghi devo dire che la mia arte culinaria sta migliorando tanto, e questa è una delle note positive della quarantena. Le mie specialità? Pasta al sugo, grazie alle passate fatte in casa della signora Mariangela, la madre del nostro ad Tony Colatriano, e pesce o pollo al forno con verdure e patate. Dopo aver lavato i piatti, approfitto per parlare con i miei parenti argentini: mia madre, mio fratello o le mie sorelle, anche loro in quarantena. Con loro durante l’anno, tra un impegno e l’altro, magari è difficile comunicare, invece in questo periodo ci incontriamo più spesso, e questa è un’altra nota positiva per me. Nella mia città, Rosario, sono già otto giorni che sono iniziate le misure restrittive, come in tutta l’Argentina. Al momento ci sono meno contagi da covid-19 rispetto all’Italia, ma hanno bloccato tutto in modo tempestivo per evitare un aumento dei contagiati, sapendo che gli ospedali sudamericani non hanno gli standard di quelli europei. Stanno gestendo bene la situazione”.

Poi si torna a indossare l’abbigliamento sportivo: “Nel pomeriggio mi alleno con il programma del prof Aiello, che ogni settimana ci manda un degli esercizi. Bellarte ogni tanto mi fa delle videochiamate per disturbami, poi faccio merenda e la sera mi preparo la cena. Con calma, ceno insieme a Giulia e mia suocera Fabiola, sempre per videochiamata. Devo ammettere che i loro piatti loro sono decisamente migliori dei miei, però non posso lamentarmi dalla mia cucina… Dopo cena guardo un po’ la tv o gioco a carte con degli amici argentini, sempre tramite il cellulare”.

Anche Avellino segue con attenzione le regole ed esce solo per necessità inderogabili: “Una volta a settimana vado a fare la spesa, più che altro per la frutta e la verdura. Cerco di uscire il meno possibile per rispettare le regole. E’ un momento strano per tutti a causa di questa pandemia, ma dobbiamo restare positivi e augurarci che tutto questo si possa risolvere il prima possibile”.

Se finisse nel giro di qualche settimana, Avellino tornerebbe volentieri a giocare: “Certo. Intanto approfitto per fare i complimenti alla nostra società e a tutte le società che stanno cercando in tutti modi di finire in regola questo campionato: un bel gesto per tutto il movimento in un periodo buio sociale, economico ma soprattutto sanitario”.

Dopo un mese abbondante senza campionato, un po’ di malinconia c’è. Cosa manca di più a Lucho in questo periodo? “Mi mancano lo spogliatoio, il gruppo e le cose più semplici, come prendermi il caffè con il nostro magazziniere Angelo prima dell’allenamento. E poi le partite, la competizione… spero tornino presto quelle sensazioni”.

Orlando D'Angelo
Orlando D'Angelo
Addetto stampa e responsabile della comunicazione - Acqua e Sapone Futsal
Raccontare lo sport, dal campo o da dietro le quinte, in A o nei dilettanti, nei grandi stadi o nei palazzetti, in Italia o in qualsiasi altra parte del mondo. Ovunque rotoli un pallone, regalando emozioni, l’obiettivo è sempre lo stesso: raccontare. Dal 1997 sulle pagine de Il Messaggero, successivamente anche sul Guerin Sportivo, sul Corriere dello Sport e, dal 2009, sulla Gazzetta dello sport. Dal 2010 lavora anche nel futsal: la prima stagione in A2 con l’Adriatica Pescara, dal 2011 è il responsabile della comunicazione dell’AcquaeSapone Unigross Futsal. Con la stessa mission: raccontare lo sport a chi lo ama.

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